domenica 9 dicembre 2007
Parlando di cose molto serie: la biblioteca di Alessandria d'Egitto -.-
Un bel post su un argomento che nn frega un cazzo a nessuno: secondo voi se quello che segue nn fosse mai successo (intendo i vari incendi) dove saremmo ora a livello tecnologico, ma soprattutto culturale? dai dai opinioni -.-
madonna se ci credo in ste cose -.-
"La tradizione racconta di come la biblioteca perduta di Alessandria custodisse l’intero scibile umano, migliaia e migliaia di volumi andati perduti dopo il suo disastroso incendio, forse una piccola parte salvata fortunosamente e rimasta come retaggio e monito in mano ai saggi ed alle caste sacerdotali.
Storicamente, si può collocare la sua fondazione all’inizio del III Secolo a.C.; l’idea di rendere Alessandria depositaria del sapere tramite una biblioteca fu di Tolomeo I, grande cultore delle arti letterarie; egli intuì quanto fosse importante preservare, ma allo stesso tempo mettere a disposizione dei dotti, tutto il sapere dell’umanità, anche al fine di tramandarlo ai posteri.
Per dare vita alla propria idea, Tolomeo si avvalse della collaborazione di un illustre letterato dell’epoca, il greco Dimetro Falereo; grazie a questa sinergia di intenti presero vita due importanti istituzioni in Alessandria, la Biblioteca ed il Museo.
Possiamo benissimo comprendere quanto ardua fosse l’illuminazione del sovrano, in quel periodo la conservazione dei testi era per lo più affidata a privati oppure ai sacerdoti; la diffusione dei testi era molto limitata anche a causa del costo proibitivo di tavolette, papiro e pergamene. Il primo a concepire l’idea di una trasmissione dei testi sotto forma di raccolta fu Aristotele, il filosofo tramandò la sua opera letteraria ai propri allievi, tra i quali c’era Teofrasto, a sua volta molto amico di Demetrio Falereo.
Sull’esempio di quanto detto sopra, la Biblioteca di Alessandria fu proprio di tipo aristotelico, cioè basata sulla raccolta sistematica dei testi che venivano in seguito messi a disposizione di un più vasto pubblico.
La Biblioteca ed il Museo furono costruiti molto vicini l’una all’altro, i testi venivano materialmente raccolti nella Biblioteca, mentre nel Museo venivano redatte le rispettive relazioni critiche; lo scopo iniziale era quello di raccogliere i soli testi greci, ma ben presto la collezione si arricchì di opere che spaziavano in ogni campo e che provenivano da ogni parte del mondo; in virtù della sua enorme popolarità la Biblioteca venne ingrandita, fino ad avere dieci enormi sale e molte altre salette più piccole riservate agli studiosi.
Divenne in breve tappa obbligata per gli studiosi, la frequentarono assiduamente Euclide, il padre della geometria, Aristarco di Samo ed Erone di Alessandria; giunta al massimo del proprio splendore accadde però l’imprevisto, dopo quasi un migliaio d’anni dalla sua fondazione, nel 47 a.C., i romani di Giulio Cesare incendiarono una delle sezioni della Biblioteca trasformando in cenere circa quarantamila rotoli; seguirono gli incendi ad opera di Zenobia, sovrana di Paimyra, di Diocleziano nel 295 d.C., fino alla completa distruzione da parte del Generale Amr Ibnel-as, agli ordini del Califfo Omar I.
In quell’occasione il destino della Biblioteca di Alessandria si compì tragicamente e definitivamente; era il 646 d.C. quando Omar I pronunciò le famose parole: “…….Se i libri non riportano quanto scritto nel Corano allora vanno distrutti, poiché non dicono il vero. Se i libri riportano quanto scritto nel Corano vanno distrutti ugualmente perché sono inutili”.
La Biblioteca, tutto il suo contenuto ed il sogno che essa rappresentava, vennero per sempre avvolti dalle fiamme.
Non sappiamo esattamente quali opere contenesse e quale fosse il loro reale valore, è ovvio comunque pensare che buona parte delle conoscenze antiche è stata per sempre sottratta agli studiosi e che tra queste conoscenze c’erano sicuramente le risposte a tante di quelle domande che oggi tormentano l’uomo di fronte ai misteri ancora insoluti della storia.
Tra i libri contenuti nella Biblioteca, parte dei quali, come dicevamo, vennero probabilmente sottratti all’incendio, ma andati ugualmente perduti, primeggiavano una Storia del Mondo, opera del sacerdote Babilonese Beroso, dove si parlava dell’incontro tra le civiltà mesopotamiche e gli Apkallus, semidei anfibi discesi dalle stelle, oltre che riportare avvenimenti accaduti prima del diluvio universale.
Era conservata anche l’intera opera di Manetone, il sacerdote egizio vissuto ai tempi di Tolomeo I e, secondo la tradizione, in possesso del favoloso Libro di Toth; per non parlare poi dei testi del fenicio Moco, dove si parlava di teoria atomica; oltre a rarissimi libri provenienti dall’india e numerosi manoscritti alchemici.
Una grande perdita per l’umanità, ma anche un monito per il futuro, questo oggi rimane della Biblioteca perduta di Alessandria."
fonte: http://www.robertolapaglia.com/alessan.htm
Giusto x farsi un'idea..
Qui c'è anche la descrizione da wikipedia, dove si nega l'episodio del musulmano intelligentone dandolo per pura propaganda antiisalica: http://it.wikipedia.org/wiki/Biblioteca_di_Alessandria
Poi mi sembra proprio un presa per il culo all'umanità il progetto per costruirla nuova -_- http://www.bibalex.gov.eg/English/index.aspx
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Spazio x gli spot!
noi siamo contro gli spot
11 commenti:
secondo me se la biblioteca non fosse andata perduta adesso l'uomo sarebbe ad un livello evolutivo tale da permettergli di utilizzare il 70% del suo cervello.(salvo gente mentecatta tipo i bambocci sfigati del rock ovviamente!).
Le elementari e medie si farebbero in 2 settimane, le supoeriori in un mese e l'universita' in un anno....
Tutti a lavorare all'eta' di 7 anni e mezzo, in pensione a 42 e con il resto della vita per viaggiare nell'universo!! DAI!!!
Mi rendo conto che questo era un commento un po alla Trio... -.-
Io credo che anche se non fosse bruciata le cose non sarebbero molto diverse di quanto non lo siano ora: ci sarebbe stato comunque il medioevo e la chiesa che avrebbe insabbiato tutto come sta facendo tutt'ora, semplicemente perchè lo stile di vita greco/latino era troppo spregiudicato e libero per essere accettato, non solo dal cattolicesimo, ma anche dall'islam.
E cmq penso che, come ora, le persone che sarebbero andate direttamente ad attingere alle fonti (testi latini, greci, cinesi, arabi ecc. antichi), sarebbero stati veramente pochi. Il resto sarebbe stato tramandato un po distorto attraverso le traduzioni ecc.. E' un peccato, certo!
Mi avrebbe dato da lavorare dato che son laureata in conservazione dei beni culturali, invece di star qua a fare stage non pagati anche dopo la (quasi) seconda laurea..
Damn!
sì ma ale te hai dato una versione che nn era quella che dicevo io. nel senso che il mondo che hai raccontato tu è quello che c'è stato veramente, con l'unica differenza che se nn fosse stato giulio cesere e i vari imbecilli dopo a bruciarla l'evrebbero fatto la chiesa e l'islam (che sarebbero andati però molto d'accordo sull'argomento).
io volevo opinioni alla giulio! non troppo realistiche dai -.-
il medio evo non ci sarebbe mai stato, pensate solo ai vari copernico e galileo che sono arrivati con quei 1600 anni in ritardo rispetto ad aristarco. l'umanità ha passato 1600 anni a giocare col principio di archimede e il teorema di pitagora. credo proprio che giulio nn si sbagli molto con le sue ipotesi.
figata -.-
a livello tecnologico credo non sarebbe cambiato niente.
cmq le conoscenze non sono tali solo se scritte.
Probabilmente quello che era scritto su quei "libri" non erano scritte solo lì, o cmq c'era qualc1 che le sapeva.
Questo ripeto a livello tecnologico.
A livello culturale invece penso che le cose forse potevano cambiare.
Non so cosa poteva esserci scritto, o quali documenti contenesse.
cmq si potevano rendere note molte verità..
Esempio infangare nomi o istituzioni o al contrario scoprire belle storie di azioni.
quindi rispetto alla tecnologia, se una cosa è scritta ha più valore rispetto ad una conoscenza "in testa" -.-
Faciamo un esempio.
Se c'era uno studio sulla terra, con di base la conoscenza che esistesse solo l'europa e che la terra fosse piatta a noi nn ce ne frega niente, perchè cmq gli studi si sono evuluti giorno per giorno, e tutti i giorni si implementava la conoscenza.
Invece la storia delle culture o le azioni di certi personaggi non si evolvono.. cioè sono sempre quelle.
Mi sono spiegato malissimo -.-
vabbè.
infatti non ho capito -.-
c'erano per dire gli studi sulla terra tonda, che girava intorno al sole. ci siamo arrivati di nuovo 1600 anni dopo. si sarebbe traslato tutto in anticipo senza medioevo. forse nn ci saremmo già più xkè saremmo già arrivati alla fine -.-
forse avremmo già fottuto lo strato di ozono.......e magari però avremmo anche le tecnologie per farne uno nuovo.
Rettifico riguardo ai bambocci coglioni del rock....probabilmente saremmo ad un tale controllo della manipolazione genetica da poter evitare di far nascere dei coglioni del genere! solo bimbi ariani con occhi azzuri e capelli biondi come me (e Maicol se avesse gli occhi azzurri).....mmmmm, quest'ultima ipotesi è leggermente tendente al nazismo -.-
mi spiego meglio anche se non ce la farò mai.
c poteva anche essere lo schema della macchina a vapore, ma non sarebbe cambiato niente.
almeno a me sembra ovvio così.
Le cose a livello di scienza non vanno scritte, vanno dimostrate, e anzi non sarebbe comunque bastato.
Cmq sappiamo benissimo gli strumenti a disposizione degli uomini di quel tempo.
non ha senso pensare ad una biblioteca come una verità assoluta e/o un punto di partenza o ancor peggio di arrivo.
anche perchè come c'erano scritte cose "avanti" probabilemnte c'erano scritte anche delle gran cagate.
Non è che dopo la distruzione della biblioteca l'uomo è regredito.
le sue conoscenze sono rimaste invariate.
certo avrebbe avuto dei punti di appoggio, ma niente di più.
cmq ripeto che questo è quello che penso io.
magari già quest'ora era già uscito UT 1000 -.-
Una domanda: come si sa che studi c'erano?
per una volta sono d'accordo con l'ale
damn
schiavo della figa-.-
ahaha -.-
madonna w i crucchi!sono d'accordo con giulio!
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